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Ybris

scritto e interpretato da Riccardo Montanaro
al contrabbasso Matteo Costa
regia e collaborazione drammaturgica di Gloria Uccheddu
disegno luci di Sara Vasarri
Musiche originali composte da Matteo Costa e Marco Pittau
Produzione Nefos - artisti associati
Progetto di spettacolo che nasce all'interno della Residenza Artistica "Emersioni" organizzata dal Teatro del Sottosuolo e da il Crogiuolo, presso la Sala La Fucina - Vetreria, Pirri (CA), nel giugno 2016
Obiettivo del progetto
L’obiettivo della residenza è quello di realizzare uno spettacolo teatrale di un’ora dal titolo Ybris, sviluppando un corto teatrale nato nel 2013 dal titolo Dopo l’inferno, forse. finalista del concorso Teatro in Corto 2014 organizzato da Cada  die Teatro.
L’idea iniziale del corto era quella di intervenire su un tema di carattere collettivo purtroppo ancora attuale e che tocca tutti nell’intimo, la violenza sulle donne, nel tentativo non solo di sensibilizzare il pubblico sulla questione, ma di insinuare in esso un dubbio, di portarlo alla riflessione.
Un’indagine sulla violenza non solo fisica, ma anche psicologica ed economica, che portava a raccontare di una famiglia, la storia di una famiglia che diventa una storia di tutti.
Fatti di cronaca, interviste personali, letture di libri, tra cui “Se questi sono gli uomini” di Riccardo Iacona, delineavano un percorso di ricerca che non si fermava alla mera violenza e che non arrivava al femminicidio, ma rimaneva nel mezzo, dove gli episodi di violenza diventavano l’ordinario, camuffandosi da piccoli incidenti domestici agli occhi della gente e, ancora peggio, anche agli occhi della famiglia
 
Idea di progetto
Nel tempo, l’autore e interprete del corto teatrale Riccardo Montanaro, e la regista Gloria Uccheddu, entrambi fondatori della compagnia Nefos – artisti associati, maturano la loro esperienza in campo teatrale, grazie anche ad importanti collaborazioni con altre compagnie sarde, e cresce in loro l’esigenza di approfondire la tematica, sotto punti di vista nuovi, sviluppando quelli già esistenti e trovando così nuovi spunti di riflessione.
 
Il fulcro dello spettacolo è un chiaro invito a riflettere sulle cause della violenza, ma non solo. Raccontando la storia di una famiglia è inevitabile soffermarsi su quelle che sono le dinamiche dei rapporti tra marito e moglie e tra genitori e figli, e sulle reazioni emotive che ne conseguono.
L’ oggetto in scena viene trasformato, riutilizzato, strappato dal suo passato e inchiodato al presente, la musica non solo accompagna ma si fa personaggio concreto all’interno della storia, una scenografia abbastanza essenziale che si mette a servizio dell’attore, il quale narra, interpreta, gioca, vive tutto ciò che lo circonda, distrugge tutto ciò in cui crede, per ricreare una realtà scomoda ma vera.
Sinossi

Cosa sono i ricordi? Immagini che ci tornano in mente all’ improvviso per un motivo vitale o semplici fotografie senza significato? E come mai non riusciamo a ricordare tutto della nostra vita? La vita è fatta di buchi, e quelli affettivi vanno riempiti per riuscire a darle un senso. In uno scenario che è metà campeggio e metà appartamento, si sviluppa, tra l’attore e il musicista, uno strano gioco: c’è bisogno di tappare i buchi affettivi, e per farlo bisogna ricordarsi il più possibile della propria vita, ecco allora che la musica dà il la ed iniziano ad emergere episodi di una famiglia scalcagnata, una sorta di sfida che pone l’ attenzione ai sentimenti  umani, alle debolezze di una moglie, alle paure di un marito, alle sofferenze di un figlio, a come tutto questo si riflette poi nella società, ironizzando sulla drammaticità degli eventi e accettando di portarsi dentro ancora tanti dubbi.

Campagna di Crowfounding

https://www.produzionidalbasso.com/project/contro-la-violenza-di-genere-ybris/

Sostenete un progetto che punta alla sensibilizzazione di giovani e adulti della Sardegna sul tema della violenza di genere.

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